ARTROSI DELLE MANI: cos’è e come si cura

Artrosi delle maniL’artrosi della mano è una patologia cronica e degenerativa che colpisce le articolazioni, può interessare le giunture tra metacarpo e falangi, tra le falangi oppure tra osso trapezio e 1° metacarpo, in quest’ultimo caso si definisce rizoartrosi.
L’articolazione è formata da tutte le strutture comprese tra le estremità di due ossa che scorrono una sull’altra.

C’è una sostanza liscia e soffice chiamata cartilagine che si trova tra le due ossa e serve per ridurre l’attrito e rendere il movimento più fluido e indolore.
All’interno della giuntura c’è la membrana sinoviale, una pellicola che contiene un liquido lubrificante che riduce l’attrito durante il movimento.
Quando il tessuto cartilagineo si usura e si assottiglia, l’articolazione cambia a livello strutturale, l’osso si deforma e la membrana sinoviale si infiamma.
L’articolazione tra il metacarpo e la falange degenera soprattutto nei maschi che hanno svolto per tanti anni lavori manuali pesanti (muratori, falegnami, ecc.).
A questo livello l’artrosi è meno sintomatica e non è deformante.
L’artrosi delle articolazioni interfalangee è anti-estetica e dolorosa, le dita diventano deviate con dei noduli fibrosi, in questo caso sono più colpite le donne.
La rizoartrosi è l’artrosi tra l’osso trapezio e il primo metacarpo, si presenta soprattutto nelle femmine over 50 anni ed è generalmente bilaterale, ma una mano fa più male dell’altra.
Se la degenerazione avviene a questo livello può diventare molto dolorosa anche di notte e provoca limitazione funzionale anche grave.

Artrosi delle maniQuali sono le cause dell’artrosi alle mani e alle dita?

L’artrosi è una patologia primitiva, ovvero non ci sono cause specifiche, ma tanti fattori che possono contribuire a creare la degenerazione articolare.
L’artrosi nasce in maniera subdola e si evolve molto lentamente, il paziente si accorge di avere questo problema in fase avanzata quando i segni e i sintomi sono già relativamente gravi.
L’artrosi si manifesta soprattutto negli anziani, la potremmo definire come l’invecchiamento dell’articolazione, colpisce soprattutto le donne dopo la menopausa.
I fattori che influiscono sulla degenerazione articolare sono:

1- Il tipo di lavoro: i muratori che utilizzano il martello pneumatico sollecitano le articolazioni molto più degli altri;
Le signore che si dedicano prevalentemente ai lavori domestici sono tra le più colpite;
2- C’è un’importante componente ereditaria; i figli di genitori artrosici presenteranno facilmente lo stesso disturbo;
3- I traumi importanti e le fratture che sono trattate con l’immobilizzazione provocano una riduzione della circolazione sanguigna e quindi meno nutrizione per la cartilagine che degenera e si assottiglia.

Come si manifesta? I sintomi dell’artrosi alle mani

I sintomi dell’artrosi sono:
1- il dolore alla mano e alle dita,
2- la rigidità, i crepitii articolari
3- la mobilità ridotta, in certe fasi l’articolazione si può gonfiare.
Il problema più importante è il dolore, soprattutto nella prima mezz’ora dal risveglio o dopo essere stato fermo per almeno un ora.
La difficoltà si presenta soprattutto “a freddo”, quando l’articolazione inizia a muoversi il dolore è quasi assente, ma si avverte dopo alcuni sforzi o dopo lavori prolungati.
Nella fase più avanzata le fitte si presentano anche a riposo.

I sintomi peggiorano con l’umidità o con il cambiamento del tempo.
I segni visibili sono le mani e le dita gonfie a causa dell’infiammazione e i noduli che si chiamano di Heberden se si trovano sulle falangette (falangi distali), mentre a livello delle falangi prossimali si chiamano noduli di Bouchard.
Con l’avanzare dell’artrosi, le articolazioni tendono a irrigidirsi e il movimento diventa limitato.
La mano si deforma perché le falangi distali o falangette deviano lateralmente.
In caso di rizoartrosi, il dolore può diventare molto intenso, rendendo impossibili anche i movimenti più blandi del pollice.
L’artrosi tra osso trapezio e metacarpo (rizoartrosi) può provocare una protuberanza ossea verso l’esterno perché il primo metacarpo si sublussa e la mano assume una forma simile a un quadrato.

Artrosi delle maniCome si arriva alla diagnosi dell’artrosi della mano?

Il medico valuta le condizioni del paziente, cerca deformità o noduli di Heberden nella mano e prova a muovere le dita ascoltando eventuali scrosci articolari.
Se il paziente ha un età superiore ai 50 anni, il medico deve escludere l’artrosi nella mano, quindi può prescrivere una radiografia per avere la conferma oppure consiglia direttamente una terapia.
La radiografia è l’esame strumentale più adatto per sapere se l’articolazione è degenerata perché mostra bene le condizioni dell’osso, la rima articolare, eventuali deformità e osteofiti.
Molti anziani con artrosi interfalangea ed evidente deviazione laterale della falange più distale, non avvertono sintomi o dolore, ma solo un inestetismo.
La diagnosi differenziale si fa con l’artrite reumatoide dato che entrambe provocano dolore e noduli, anche le tendiniti e le tenosinoviti possono dare gli stessi sintomi, per esempio la sindrome di De quervain può causare gli stessi sintomi della rizoartrosi.

Cosa fare? Quali sono le cure per l’artrosi della mano?

Il trattamento per l’artrosi della mano e delle dita serve per alleviare il dolore e ripristinare la funzionalità.
Brevi periodi di riposo possono aiutare se l’artrosi si è riacutizzata.
Potrebbe essere consigliato di applicare una polsiera durante la notte e per alcune attività quotidiane.

Il fisioterapista o il terapista occupazionale aiutano a identificare le attività che peggiorano i sintomi e suggeriscono metodi o posture alternative.
Questo rimedio si chiama risparmio articolare e serve per risolvere le infiammazioni o per prevenirle.
I terapisti possono insegnare ad utilizzare alcuni strumenti speciali per assistere le persone con artrosi alle mani mentre eseguono attività quotidiane.
Questi oggetti sono chiamati “ausili”.

Artrosi delle maniRimedi o cure naturali per l’artrosi alle mani

Un tutore morbido può essere utile quando le stecche rigide sono troppo strette e fastidiose, soprattutto se l’artrosi colpisce l’articolazione alla base del pollice (rizoartrosi).
L’applicazione di calore sotto forma di bagni di cera, argilla o paraffina serve per ridurre l’infiammazione e il gonfiore, in particolare sulle dita.
La terapia fisica ( tens, ionoforesi, ultrasuoni in acqua, LASERTERAPIA) può eliminare l’infiammazione, soprattutto la magnetoterapia, ma ci sono dei nuovi studi sulle ONDE D’URTO che devono essere confermati.
Alcuni pazienti hanno beneficio temporaneo dalla crioterapia, cioè il ghiaccio, ma è meglio applicare il caldo per favorire la circolazione del sangue.
Tra le cure termali utili per l’artrosi, si consigliano i fanghi che hanno un effetto antinfiammatorio naturale.
È importante mantenere in movimento le dita ed effettuare degli esercizi di ginnastica dolci.
L’agopuntura non è indicata per questo tipo di disturbo.

L’alimentazione è importante per ostacolare l’infiammazione, una dieta sana e priva di dolci, latticini e proteine animali è fondamentale per il corretto funzionamento del corpo.
Questa è l’unica prevenzione possibile per l’artrosi alle mani.

Terapia farmacologica

Il medico può prescrivere dei farmaci Anti-infiammatori (fans) oppure il cortisone.

Per risolvere l’infiammazione si possono eseguire le infiltrazioni di cortisone, in particolare per l’artrosi della trapezio-metacarpale (alla base del pollice).
Un’infiltrazione di cortisone può fornire sollievo dei sintomi, ma non cura l’artrosi.
La chirurgia è sconsigliata tranne se i trattamenti conservativi non permettono di svolgere le attività della vita quotidiana.

Artrosi delle maniChe tipo di risultati dà il trattamento?

Molte persone con lievi sintomi migliorano con l’assunzione di farmaci anti-infiammatori per un periodo limitato ed evitando le attività dolorose.
Un’infiltrazione di cortisone nella zona dolente aiuta la maggior parte delle persone, almeno temporaneamente. Di solito, il sollievo dura circa due mesi.
Le terapie naturali non hanno gli effetti collaterali del cortisone e possono risolvere il dolore nei casi non gravi.

Cosa succede se non si esegue alcun trattamento?
Dipende dall’intensità del fastidio, è una questione di qualità della vita, non di sopravvivenza.
L’artrosi della mano non si può diffondere ad altre parti del corpo.
Molte persone hanno dolore che scompare dopo pochi mesi, quando l’artrite e l’irritazione in quest’articolazione passa.

Il motivo principale per sottoporsi ad un intervento chirurgico è quello di alleviare il dolore, di evitare la progressiva debolezza e la deformità che possono verificarsi.
Alcune persone hanno un fastidio lieve, l’articolazione si infiamma ogni tanto e loro decidono se utilizzare i rimedi casalinghi o aspettare che passi.
Altri soggetti soffrono di un disturbo grave che impedisce di svolgere molte attività con la mano e hanno la sensazione di non avere altra scelta che un intervento chirurgico.

Intervento chirurgico per l’artrosi alle mani

La chirurgia è indicata quando il paziente ha perso molta funzionalità della mano o se ha troppo dolore. L’obiettivo è di ripristinare la funzionalità più possibile e di eliminare il dolore o ridurlo ad un livello tollerabile.

Un opzione chirurgica è la fusione dell’articolazione in cui la superficie artrosica è rimossa e le ossa si fondono insieme. Le ossa non potranno più muoversi perché l’articolazione è bloccata. La fusione articolare può essere usata per alleviare il dolore e correggere le deformità che interferiscono con il movimento.

Un altro approccio chirurgico è la ricostruzione dell’articolazione, in cui la superficie articolare degenerata si rimuove al fine di eliminare il contatto diretto delle ossa tra loro che provoca dolore e limita il movimento.
Una volta rimossa la parte di articolazione degenerata, si può sostituire con un tessuto morbido come un tendine, oppure con una protesi articolare.

Il tipo chirurgia scelto dipende dall’articolazione interessata, dalle attività e dalle esigenze del paziente.
Il chirurgo della mano può aiutare a decidere qual è il tipo di intervento più appropriato.

Se la chirurgia è necessaria, la riabilitazione dopo l’intervento chirurgico è molto importante.

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